Il mercante e console Felice Brancacci, nel 1423, commissionò a Masaccio ed al suo allievo Masolino gli affrescare la Cappella di famiglia posta nel complesso della Chiesa del Carmine. Brancacci , tuttavia, nel 1436 , accusato dai Medici di aver rubato una somma di denaro pubblico, fu costretto all’esilio e la Cappella Brancacci divenne della Madonna del Popolo poiché vi fu collocata un’antica Madonna del Popolo.

Il ciclo incompiuto di affreschi del Masaccio e di Masolino fu completato da Filippino Lippi tra il 1481 e il 1485, per volontà dei frati del Carmine.

Successivamente nel XVIII secolo fu restaurata la volta, e furono completamente cancellati gli Evangelisti affrescati da Masolino.

Attualmente, dopo un lungo restauro, è possibile ammirare gli affreschi del Masaccio, Cacciata dal Paradiso terrestre, Pagamento del Tributo, San Pietro risana gli infermi, Battesimo dei Neofiti e Resurrezione del figlio di Teofilo e San Pietro in cattedra, completato da Filippino Lippi. Particolarmente importanti per la storia dell’arte sono il Pagamento del Tributo e la Cacciata dal Paradiso terrestre. Nella prima opera Masaccio utilizza la prospettiva e, per rappresentare i gruppi di figure, impiega uno stile semplice inspirato alle sculture di Donatello.

Nella seconda Masaccio comunica attraverso l’espressione dei volti di Adamo ed Eva la tragicità universale del momento della Cacciata dal paradiso terrestre.

Accanto ai capolavori del Masaccio vi sono gli affreschi di Masolino – La Guarigione dello Storpio e la resurrezione di Tabita, la Predica di San Pietro e la tentazione di Adamo ed Eva– e quelli di Filippino Lippi – San Pietro visitato da San Paolo, la disputa di Simon Mago e la crocifissione di San Pietro, l’Angelo libera San Pietro –.