Questa chiesa, situata su di una collina vicino all’Arno, ha origini antichissime legate a San Miniato, primo martire della città. Il Santo arrivò, come eremita a Firenze intorno al 250. Durante le persecuzioni romane contro i cristiani Miniato fu decapitato e, secondo la leggenda, dopo l’esecuzione, prese la propria testa in mano e la portò sul monte dove, poi, fu sepolto.

In tale luogo divenuto di culto furono costruiti un santuario ed una cappella.

La Storia

Nel 1018, con molta probabilità, iniziarono i lavori di costruzione della chiesa. Nel 1090 la potente coorporazione dell’Arte della Lana finanziò la facciata in stile romanico con i caratteristici riquadri in marmo bianco e verde. Al centro della facciata si trova un mosaico risalente al VII sec.

raffigurante ‘Cristo benedicente in trono tra Maria e San Miniato.

Dal 1373 il complesso è abitato dai monaci Olivetani. Si racconta che nel 1530, durante l’assedio di Firenze da parte dell’esercito di Carlo V, il campanile venne fatto proteggere da Michelangelo con uno strato di materassi.

L' interno

L’interno della chiesa, suddiviso in tre navate, è rimasto inalterato rispetto alla costruzione originale. L’armonica navata centrale è dominata dalla Cappella del Crocifisso. Questa, realizzata da Michelozzo nel 1488, ospitava in origini il miracoloso crocifisso di San Giovanni Gualberto, opera che nel 1671 fu trasferita a Santa Trinita.

Nell’altare maggiore della cripta sono custodite le ossa di San Miniato.

Il coro, decorato da un grande mosaico del 1297, è rialzato rispetto alla cripta ed all’absid. Nella sacrestia è presente un ciclo di affreschi sulla vita di San Benedetto, opera di Spinello Aretino.